INCONTRO CON L'AUTORE
DIEGO DE SILVA
MANCARSI
EINAUDI
Diego De Silva fa un passo a lato, si allontana dalle
irresistibili vicende di Vincenzo Malinconico e ci
regala una semplice storia d'amore. Semplice per
modo di dire, perché la scommessa è tutta qui: nel
nascondere la profondità in superficie, nel tratteggiare
desideri e dolori, speranze e rovine, con poche
parole essenziali, dritte e soprattutto vere. Perché,
come diceva Fanny Ardant ne La signora della porta
accanto, solo i racconti scarni e le canzoni dicono la
verità sull'amore: quanto fa male, quanto fa bene.
Solo lí si cela l'assoluto. Cosí De Silva prende i suoi
due personaggi e li osserva con pazienza, li pedina,
chiedendoci di seguirlo - e di seguirli - senza fare
domande.
La perfetta storia d'amore di due persone che si sfiorano
senza incontrarsi mai.
Nicola e Irene sono fatti l'uno per l'altra, ma non lo sanno. Probabilmente se ne accorgerebbero, se s'incrociassero anche
solo una volta. Non dovrebbe essere difficile, visto che frequentano
regolarmente lo stesso bistro.
Irene vuole essere felice, e quando il suo matrimonio inizia a zoppicare
se ne va. Nicola è solo, confusamente addolorato dalla
morte di una donna che aveva smesso di amare da tempo. Anche
lui, come Irene, è mosso da un'assoluta urgenza di felicità. Anche
lui vuole un amore e sa esattamente come vuole che sia fatto.
Sarebbero destinati a una grande storia, se solo s'incontrassero
una volta nel bistrot che frequentano entrambi. Ma il caso vuole
che ogni volta che Nicola arriva, Irene sia appena andata via.
Se le vite di Nicola e Irene non s'incontrano fino alla fine, le loro
teste invece s'incontrano furiosamente nelle pagine di questo
libro: i pensieri, le derive, il sentire - quell'impasto inconfondibile di
toni alti e bassi, riflessivi e comici - si richiamano di
continuo, sono ponti gettati verso il nulla o verso l'altro. Forse,
verso l'attimo imprevisto in cui la felicità finalmente abbocca: perché se lo lasci passare, quell'attimo, te ne vai con la curiosa ma
lucida impressione d'esserti appena giocato la vita.
Diego De Silva è nato a Napoli
nel 1964. Presso Einaudi ha
pubblicato il romanzo Certi
bambini (2001), premio selezione
Campiello, da cui è stato
tratto il film omonimo diretto
dai fratelli Frazzi. Sempre presso
Einaudi sono usciti i romanzi
La donna di scorta (2001),
Voglio guardare (2002 e
2008), Da un'altra carne
(2004 e 2009), Non avevo
capito niente (2007 e 2010,
Premio Napoli, finalista al premio
Strega), Mia suocera beve (2010 e 2012), Sono contrario alle
emozioni (2011 e 2013), Mancarsi (2013), il racconto Il covo di Teresa
(2013, nella collana digitale dei Quanti) e la pièce Casa chiusa,
pubblicata con i testi teatrali di Valeria Parrella e Antonio Pascale
nel volume Tre terzi. Suoi racconti sono apparsi nelle antologie
Disertori, Crimini, Crimini italiani, Questo terribile intricato mondo. I
suoi libri sono tradotti in Inghilterra, Germania, Francia, Spagna,
Olanda, Portogallo e Grecia.
24 OTTOBRE - ORE 18.30
Biblioteca Provinciale "P.Albino"
sala conferenze - Campobasso
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